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Vendere sui marketplace:costi, commissioni e vantaggi strategici

Pubblicato il 25.11.2025

Vendere sui marketplace è a pagamento o gratuito?

Trovare nuovi canali di vendita è diventato essenziale per molte aziende che vogliono ampliare il proprio pubblico e aumentare la visibilità online.

 

Tra le soluzioni più diffuse rientrano i marketplace, piattaforme come Amazon, eBay, ManoMano o Leroy Merlin, che consentono di raggiungere velocemente un pubblico vasto e già abituato ad acquistare online.

Tuttavia, chi si avvicina per la prima volta a questo mondo si pone spesso la stessa domanda: “Vendere sui marketplace è a pagamento o gratuito?”

Per rispondere nel modo più chiaro possibile è necessario analizzare non solo i costi diretti richiesti da queste piattaforme, ma anche il loro valore commerciale, la possibilità di aumentare la propria esposizione online e il ruolo strategico che possono avere per il magazzino e per la crescita del brand.

 

Il tema dei costi dei marketplace non può essere valutato come una semplice spesa, ma va considerato all’interno di una strategia più ampia.

Vendere sui marketplace: cosa significa davvero

Prima di parlare di costi, è utile definire cosa comporta realmente vendere sui marketplace.

In pratica, aprire uno spazio su queste piattaforme significa entrare in un ecosistema già avviato, dove gli utenti cercano, confrontano e acquistano prodotti quotidianamente.

Dal punto di vista commerciale, è come affacciarsi in un grande centro commerciale digitale, dove la piattaforma stessa si occupa di attrarre visitatori, indicizzare i prodotti e gestire gran parte delle operazioni tecniche legate alla transazione.

Tuttavia, a differenza di un e-commerce proprietario, qui si vende all’interno di un ambiente condiviso, con regole e costi stabiliti dal marketplace.

Comprendere questo contesto è fondamentale per capire la natura delle spese: non si paga solo per vendere, ma per accedere a un’infrastruttura già pronta che può offrire visibilità e credibilità immediate.

E questo introduce il tema dei costi reali richiesti dalle piattaforme.

I costi diretti: costi mensili e commissioni sulle vendite

Il primo dubbio comune riguarda la presenza di costi fissi. Molti marketplace permettono la registrazione gratuita, ma per vendere come professionista è spesso necessario attivare un piano che prevede una fee mensile.

Le fee tendono ad essere relativamente basse per un’azienda e rappresentano il primo costo da considerare.

A questo si aggiunge la commissione sulle vendite. Tale commissione si applica solo quando un prodotto viene effettivamente acquistato, con una media indicativa che può aggirarsi attorno al 15%.

Non si paga nulla per i prodotti non venduti!

Questi costi possono far pensare che vendere sui marketplace sia oneroso, ma è necessario andare oltre la cifra e capire cosa si sta realmente pagando.

La commissione come investimento in visibilità

Osservare la commissione dei marketplace come una semplice trattenuta sulle vendite può dare una percezione distorta. È molto più utile vederla come una forma di investimento.

I marketplace hanno una capacità di indicizzazione e una visibilità organica difficilmente raggiungibile da un e-commerce tradizionale, soprattutto se nuovo o non ancora affermato.

La piattaforma, grazie al suo traffico elevato (anche tramite campagne pubblicitarie), diventa un potente veicolo commerciale, capace di mettere i tuoi prodotti davanti a migliaia di potenziali clienti ogni giorno.

In questo senso, la commissione può essere paragonata a una spesa pubblicitaria. Si paga perché il marketplace offre uno spazio espositivo già ottimizzato, posiziona il prodotto nel suo motore di ricerca interno e intercetta utenti alla ricerca di articoli simili.

Con questa consapevolezza si comprende perché la commissione non dovrebbe essere vista come un ostacolo, ma come parte integrante di una strategia di crescita.

E questo porta al tema successivo: la gestione del magazzino.

Marketplace e gestione dello stock: un’opportunità in più

Uno degli aspetti spesso sottovalutati nella scelta di vendere su marketplace è la possibilità di utilizzarli per far girare il magazzino e smaltire prodotti rimasti fermi.

Questi canali possono funzionare come una sorta di “saldi digitali”, utili per concludere lo stock, liberare spazio e trasformare prodotti poco dinamici in liquidità.

Anche in questo caso i costi sostenuti non sono da vedere come una perdita, ma come un investimento per migliorare l’efficienza complessiva dell’azienda.

Arrivati a questo punto, diventa evidente come i marketplace possano avere un ruolo molto più ampio della semplice vendita: sono strumenti di gestione, visibilità e acquisizione. E proprio quest’ultimo elemento è cruciale per una strategia di lungo periodo.

Acquisire nuovi clienti attraverso i marketplace

Vendere sui marketplace può rappresentare il primo contatto tra un brand e un nuovo cliente.

Non tutti gli acquirenti rimarranno fedeli alla piattaforma: molti potrebbero essere interessati al marchio, al prodotto o alla qualità del servizio e potrebbero cercarti successivamente su altri canali.

Trasformare un acquirente occasionale in un cliente fidelizzato sul proprio e-commerce, dove i costi di gestione sono inferiori. I marketplace diventano così un punto di ingresso, uno strumento di marketing utilizzato per espandere la propria base clienti.

Questa dinamica, se accompagnata da un’immagine professionale e curata, amplifica ulteriormente il valore di ogni singola vendita effettuata sulla piattaforma.

Vendere sui marketplace ha senso soprattutto se si opera come venditori professionali, con una cura particolare nella qualità del servizio e nell’aspetto del prodotto spedito.

Un packaging ben realizzato, possibilmente brandizzato, non solo migliora l’esperienza dell’acquirente, ma contribuisce alla costruzione dell’identità del marchio.

Anche all’interno di marketplace molto affollati, distinguersi per professionalità e attenzione può fare la differenza.

Vediamo come un buon gestionale può aiutarti in questo processo di vendita sui marketplace.

Come Ready Pro supporta chi vende sui marketplace

Integrare i marketplace nella propria strategia di vendita richiede strumenti affidabili, capaci di centralizzare le operazioni e ridurre al minimo il margine d’errore. È proprio in questo contesto che Ready Pro assume un ruolo decisivo.

Ready Pro è un software gestionale progettato per supportare le aziende anche nella gestione delle vendite sui principali marketplace:

La sua forza risiede nella capacità di collegare ogni canale di vendita, inclusi i negozi online e l’e-commerce proprietario, con il magazzino aziendale e persino con quello dei fornitori, in modo da mantenere sempre sotto controllo disponibilità, ordini e sincronizzazioni.

Uno degli aspetti più rilevanti è la gestione dell’inventario: grazie all’integrazione nativa, Ready Pro permette di monitorare lo stock senza necessità di aggiornamenti manuali, riducendo il rischio di vendite non disponibili o di errori di sincronizzazione.

Allo stesso tempo, la gestione ordini consente di accorpare, monitorare e processare tutte le vendite provenienti da ogni marketplace attraverso un’unica interfaccia, semplificando notevolmente il lavoro operativo quotidiano.

Accanto a queste funzionalità, Ready Pro offre strumenti avanzati per la fatturazione, la gestione delle spedizioni, la creazione di listini personalizzati per marketplace differenti e la gestione dei clienti.

Questa centralizzazione rende più rapida la fase di post-vendita, migliorando l’esperienza del cliente e contribuendo a mantenere una reputazione online solida e coerente.

Le sue funzionalità permettono alle aziende di ottimizzare le operazioni, aumentare le entrate e mantenere un controllo preciso su tutto ciò che riguarda la vendita tramite marketplace, trasformando un ambiente complesso in un sistema chiaro, integrato e gestibile.

Un vantaggio concreto per chi vuole vendere in modo professionale sia su e-commerce proprietario sia sui marketplace, contattaci subito per saperne di più!

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